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Ritorno in grande stile

C’è così tanto da dire che non saprei nemmeno da dove iniziare. Partiamo dalla cosa più importante: sono ancora vivo e vegeto, proprio come le mie piantine (che tanto “ine” ormai non lo sono più). Penso che il viaggio in California mi abbia dato alla testa. Ancora oggi, a distanza di mesi, continuo a sognare tutti quelle meravigliose località che ho avuto modo di visitare nei mesi di luglio e agosto 2013. Se mai troverò tempo di farlo, mi piacerebbe scrivere un articolo a proposito di questa incredibile esperienza americana.

La mia scomparsa è dovuta principalmente a ciò che accaduto dopo il ritorno. Nonostante il solito stress per voli cancellati e bagagli smarriti, il vero problema è l’essere stato colpito da una vera e propria patologia che prende il nome di depressione post vacanza. Ebbene sì, l’America mi ha sconvolto l’esistenza! Improvvisamente non riuscivo più a sopportare la monotonia della vita normale. Per la ripresa mi ci è voluto del tempo, ma fortunatamente alla fine tutto è tornato come prima. Non ne abbiamo una solfa di tutto questo freddo e di tutta questa pioggia? Beato chi abita al sud e può già tuffarsi in mare e prendere il sole in spiaggia! Qua al nord le cose non vanno così bene. Riguardo il blog, per quest’anno ho in canna davvero tanti progetti che non aspettano altro che l’arrivo della primavera.

Ma prima di cominciare vorrei fare un aggiornamento di massa sulla crescita di tutte le piantine. Baobab, litchis, kapok, i bambù giganti, che di gigante non hanno proprio niente, e non dimentichiamoci del famoso esperimento noce di cocco.

BAOBAB

Ci eravamo lasciati a luglio con i baobab esplosivi. Nel mese di agosto sembravano aver imboccato la via per l’infinito. Tutto questo non sarebbe mai stato reso possibile se non fosse arrivata quella potentissima ondata di caldo africano. In California, almeno da San Francisco fino a Los Angeles, il clima non è mai stato così esageratamente caldo. Se da un lato ha fatto dannare voi italiani, dall’altro ha sicuramente fatto bene a tutte le piante. Una volta tornato a casa ho pensato di scattare qualche foto al baobab più grande.

Baobab Baobab

Se in una sola estate hanno avuto il coraggio di crescere così tanto, non mi stupirei se il prossimo autunno diventassero così alti da non starci più in casa. In quel caso sarebbe un bel problema (farà un buco sul tetto). Ma torniamo al presente; parliamo di come stanno e hanno affrontato la stagione invernale.

Verso fine settembre, onde evitare stragi di massa per il freddo, ho pensato di trasferirli tutti in mansarda. In quella stanza, zitti zitti, quatti quatti, sono stati e stanno ancora davvero alla grande. Questo significa che la crescita di baobab in Italia è possibile. La natura, in fondo, è più potente di quanto possiamo immaginare. Le piante cercheranno sempre di adattarsi di fronte a delle nuove condizioni climatiche.

Ero molto perplesso su come avrei dovuto gestire le irrigazioni invernali, ma seguendo passo passo i consigli degli esperti, tutto è filato liscio. La regola generale è questa: quando arriva il freddo e le foglie dei baobab cominciano ad ingiallire, fermarsi subito con le irrigazioni; queste potranno poi riprendere soltanto quando spunteranno le prime foglioline di primavera (ma soprattutto quando la temperatura sarà adeguata). Il bello di queste piante è che sono di dotate di tronchi rigonfi, caratterizzati da tessuti specializzati per l’immagazzinamento di acqua. In questa condizione le foglie cadono, ma il gambo rimane sempre bello verde. L’unico aspetto a cui fare attenzione è quello di non bagnare per nessun motivo la terra, oppure la pianta potrebbe marcire. Questi sono due dei miei baobab oggi: senza foglie, con i fusti verdi e impazienti di essere riportarti fuori al caldo.

Baobab senza foglie  Baobab senza foglie

Per chi volesse più informazioni riguardo il mantenimento dei baobab durante l’inverno, aggiungo questo: nelle ultime settimane ho passato molti pomeriggi a studiare in mansarda. Oltre ad essere abbastanza fredda, la stanza è anche piccola e i termosifoni non funzionano. La mia soluzione è stata quella di utilizzare una stufetta elettrica. Il problema principale delle stufette elettriche è quello di seccare tanto l’aria, così mi chiedevo se magari avrebbe potuto danneggiare le piante. Fortunatamente no. Anzi, questi influssi di aria calda e secca avrebbero addirittura potuto far loro bene.

LITCHIS

Ricordate la malattia che si erano presi questi litchis? Il ferro in polvere era la soluzione giusta: le piante stavano guarendo. È stata l’ondata di caldo africano di agosto a far perdere ogni speranza. Una carneficina totale. Fortunatamente però se ne sono salvate due: quelle rimaste quasi sempre all’ombra. E queste due, verso fine settembre, sembrava se la passassero proprio bene.

Litchis Foglie litchis

Ecco infine come si presentano i litchis oggi. Le foglioline rosse della foto precedente si sono trasformate in fogliolone verdi, ma la cosa più importante è che le piante sembrano siano finalmente intenzionati a slanciarsi verso l’alto.

Litchis Litchis

Se dovessi fare una selezione della pianta che mi piace di più, sceglierei sicuramente il litchis. Le sue foglie sono bellissime e fanno pensare a quelle del ficus. Mi piacerebbe se un giorno cominciasse a produrmi anche frutti. Questi litchis sono troppo belli e speciali per vivere con le radici intrecciate tra loro, ecco perché nella manutenzione primaverile provvederò a separali e a sistemarli in due vasi distinti. Sono gli unici due rimasti ed hanno dunque il diritto di vivere con un proprio degno spazio vitale.

KAPOK

Finora i kapok sono le piante più “diludendo”, come direbbe Joe Bastianich. Se a metà luglio la crescita sembrava procedere a gonfie vele, nel mese di agosto le foglie hanno cominciato ad accartocciarsi su sé stesse. A distanza di mesi non ne ho ancora capito il motivo, ma la notizia positiva è che sono ancora vive. Ecco la foto.

Kapok

Questa qui sotto è invece la quarta piantina di kapok, quella cresciuta in modo wild. A differenza delle altre, lei è diventata più alta e le sue foglie non hanno subito mutazioni. Solo con l’arrivo della primavera potremo saperne di più sugli sviluppi.

Kapok

BAMBÙ GIGANTE

Come dicevo nell’introduzione, di gigante questi bambù non hanno proprio niente. Inoltre al posto di crescere dritti amano pendere da ogni parte del vaso. Non è che mi abbiano venduto delle piante sbagliate?

Bambù gigante

Piantarli per terra d’altra parte significherebbe condannare a morte il mio giardino. Per quest’anno rimarranno nel loro bel vasetto e chiudiamo qui la storia. Solo quando cominceranno a creare una colonia ricca di esemplari potrò pensare di spostarli in un habitat più spazioso. Finché sono così pochi, trasferirli sarebbe una scelta prematura.

ESPERIMENTO NOCE DI COCCO

Un’esperienza da dimenticare. Al ritorno dalla California la noce di cocco era ancora lì, rinchiusa nel suo sacchettino col fondo ricoperto d’acqua. Per sicurezza, non vedendo cambiamenti, ho addirittura aspettato un’ulteriore quindicina di giorni prima di rimuoverla dal suo involucro. Purtroppo non ho potuto fare altro che spaccarla in due e buttarla nel cestino. L’interno era ancora bianco e presumo mezzo marcio. Le condizioni climatiche c’erano, il procedimento anche, cosa può essere andato storto? Sicuramente il tipo di noce di cocco. Non penso che la mia presenza avrebbe cambiato il risultato. Di fronte a queste considerazioni preferisco rimandare il progetto al futuro.

A QUESTO PUNTO ARRIVIAMO AL GRANDE PROGETTO DI QUEST’ANNO!

La grande novità sarà la coltivazione di nuove piante tropicali. E che piante! L’anno scorso è stato un anno di rodaggio, un anno dedicato praticamente solo ai baobab. Adesso è arrivato il momento di divertirci ancora di più.

E quale modo migliore di divertirsi se non quello di lanciarsi nella coltivazione di alcune tra le piante tropicali da frutto più inusuali di sempre? Nei giorni scorsi ho provveduto a formare una lista contenente molte specie che presenterò durante il mese di marzo. Wow, coltivare piante tropicali sta diventando sempre più bello. Fino all’inizio dell’anno scorso non avrei mai pensato di poter nascondere una passione così grande per questa attività. Ho creato questo blog per digitalizzare la crescita delle mie piante, ma sarebbe carino se con esso riuscissi ad aiutare anche altri aspiranti coltivatori come me. Diavolo, non ci ho mai impiegato così tanto per scrivere un articolo. Una settimana di lavoro, quasi 30 revisioni e tre cambi della data di pubblicazione: è incredibile. Detto questo, ci sentiamo presto per l’inizio della presentazione delle piante. Un saluto a tutti!

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Baobab esplosivi

Un mese e qualche giorno dopo, siamo pronti per il prossimo aggiornamento di massa sulla crescita dei Baobab. Prima di iniziare, consiglio di guardare com’erano le piantine un mese fa. Una crescita a livelli stellari!

1) Cominciamo come sempre dal primogenito. Per la grandezza che stava raggiungendo, era troppo sacrificato in quel vasetto in cui si trovava. Penso che metterlo in questo container sia stata la scelta più azzeccata: dopo il travaso, infatti, sono bastati alcuni giorni di assestamento e poi ha subito cominciato a crescere come un dannato, proprio come lo volevo io. Se continua così, per fine agosto sarà sicuramente enorme.

Baobab

2) Sarà un po’ cresciuto il più piccolo dei miei baobab? Eh certo, non poteva mica rimanere lì impalato a guardare i suoi vicini mentre raggiungevano le stelle. Seppur più lentamente, anche lui crea ogni tanto nuove foglioline e si sviluppa in altezza. Questo vasetto trattiene l’acqua per troppo poco tempo, quindi necessita veramente di più attenzione rispetto agli altri. Spero cresca abbastanza, almeno da riuscire a lignificare un pochino il gambo. Non vorrei che quest’inverno morisse proprio per la sua fragilità. In questo periodo ho dovuto fertilizzare il litchis ammalato mettendoci dentro anche del solfato di ferro: siccome anche questo baobab presentava qualche problema, ne ho approfittato ed ho inserito il tutto anche nel suo vaso. Sembra giovarne!

Baobab

3) Da adesso si noteranno i cambiamenti maggiori. Il terzo baobab era l’ultimo ad aver iniziato la sua crescita con i cotiledoni rotti. Non vorrei sparare baggianate, ma mi è parso di vedere che le piante che crescono con cotiledoni rotti, poi siano anche quelle che presentano un gambo più sottile. In ogni a caso a me interessa l’altezza. Ne avranno finché vorranno di tempo per svilupparsi in larghezza, magari anche durante l’inverno con l’uso di qualche luce apposita. Comunque per essere cresciuto, è cresciuto proprio bene, ma penso non sia nulla rispetto a quello che diventerà alla fine dell’estate. Tempo di travaso? Anche sì. Non sarà il momento migliore, ma non posso lasciarlo lì confinato in quel vasetto ridicolo!

Baobab

4) Adoro questo baobab! Ma quante foglie ha creato? Si nota lontano un miglio la sua sofferenza per essere intrappolato in un vasetto così piccolo. Oggi o domani vado a comprarne due belli grossi per liberare lui e quello precedente da questa odiosa agonia. A parte gli scherzi, per ora non sembrano avere problemi, ma io penso già con l’ottica del futuro: un travaso adesso farebbe sicuramente meno male di un travaso in autunno/inverno (pensando comunque con l’ottica di non lasciarli andare in riposo vegetativo durante l’inverno). Vorrei che il mese di agosto lo sfruttassero tutte a pieno, che crescano come non mai. Da quanto pesano le foglie, per ora la pianta si è leggermente piegata. No, no, il nuovo vaso è sicuramente d’obbligo.

Baobab

5) Last, but not least. Anche lui cresciuto tantissimo, ma forse anche più degli altri dal momento che è quello uscito dopo, ma tanto tanto tempo dopo. Il suo vaso è più grande degli altri, quindi probabilmente non travaserò anche lui nel breve periodo. Io purtroppo non ci sarò fino al 20 agosto, quindi mi affiderò alla diligenza dei miei familiari. Col caldo che farà, frequenti annaffiature saranno d’obbligo! Alla prossima, tra un mese, per tanti nuovi aggiornamenti.

Baobab

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Estate, caldo e nuovi Baobab

Finalmente è arrivata l’estate! Tutto questo sole ha dato un boost pazzesco alla crescita delle piante. E la novità? Sono nati quattro nuovi Baobab! Vediamo di fare una bella presentazione.

1) Prima di tutto un aggiornamento sul nostro solito Baobab. Allora vediamo, dopo un mese il gambo sembra essersi alzato leggermente, ma nel frattempo sono anche uscite altre foglie. Sotto al vaso cominciano ad uscire alcune radici, quindi prossimamente dovrò travasarlo in un vaso più grande.

Baobab 1

2) Ecco il primo dei nuovi Baobab. Come il primo ha avuto il solito problema dei cotiledoni incastrati nel seme. Diciamo che nel tentativo di rimuoverlo ho rischiato di uccidere la pianta. Fortunatamente al centro sono già cresciute delle foglioline che le permetteranno di crescere come gli altri (seppur più lentamente).

Baobab 2

3) Questo Baobab è stato piantato qualche settimana dopo i primi due (diciamo ripiantato: la prima semina aveva fatto nascere solo una pianta, così ho dovuto tirare fuori i semi, scalfirli ancora e infine ripiantarli; la seconda volta è andata meglio), ma non ha avuto problemi nel superarli in altezza nonostante il solito problema dei cotiledoni intrappolati nel seme. Per il resto noto che sta veramente apprezzando tutto questo caldo estivo.

Baobab 3

4) Il primo Baobab senza cotiledoni rotti (ho imparato una nuova tecnica per rimuovere il seme in modo sicuro). Nato insieme a quello precedente, promette anch’esso molto bene. I suoi cotiledoni, rispetto alle altre foglie, sono molto ruvidi e poco elastici. Da notare che a differenza dei primi due, questi ultimi Baobab sono stati posizionati da subito al sole. Forse questo fa la differenza.

Baobab 4

5) L’ultimo arrivato e appena travasato. Per questo Baobab ho voluto provare ad aspettare che i cotiledoni si liberassero da soli, ma non è successo. Anzi, questo ha dato loro una forma allungata verso l’alto non bellissima da vedere. Speriamo che in futuro si sistemi e torni normale.

Baobab 5

Per adesso è tutto. Tra qualche giorno provvederò ad effettuare un altro aggiornamento di massa.

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Baobab: aggiornamenti di maggio

Che stagione strana: siamo a maggio e il caldo non arriva, di sole non se ne vede mai e piove ad oltranza. Una primavera tremenda. Ma il Baobab non sembra risentirne! Le foglie centrali continuano a crescere senza problemi. Sono proprio curioso di vedere cosa succederà quando arriverà il tanto annunciato caldo africano.

Baobab 1

Nel frattempo mi pongo una domanda: ma tutti gli altri semi che ho piantato? Per ora ancora nulla. Voglio allora provare a rimuoverli dalla terra, scalfirli maggiormente e poi ripiantarli. Magari cambierà qualcosa.

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Crescita a ritmi esponenziali

Questo Baobab ha proprio voglia di crescere. Dopo soli cinque giorni dall’ultimo aggiornamento, le foglie hanno fatto tempo ad aprirsi ed a prendere colore. Inoltre sta anche crescendo una fogliolina centrale. Se siamo ad aprile e la crescita è già così veloce, chissà a giugno col caldo africano che hanno annunciato. Questa pianta è simbolo del massimo stile, che soddisfazione!

Baobab 1

Baobab 1

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Il primo Baobab sta crescendo

Incredibile, mai mi sarei aspettato una crescita così rapida. Eccolo, dopo 10 giorni dalla semina.

Baobab 1

Nella foto è già stato messo in un vasetto di medie dimensioni riempito di torba e terriccio.

ATTENZIONE AL SEME CHE POTREBBE NON STACCARSI DA SOLO: nel tentativo di toglierlo ho rovinato leggermente i cotiledoni. Fortunatamente non ho fatto molti danni, anche se c’è stato il rischio. Per il resto la crescita sembra procedere bene.

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Inizia una nuova avventura

Sono arrivati questa mattina i semi di Baobab (Adansonia Digitata) che ho comprato dal sito magazzinoverde.it.

Semi baobab

Come primo passo ho grattato il più possibile  lo strato esterno dei semi con un coltello, stando sempre attenti a non tagliarli troppo. Non bisogna assolutamente scoprire la parte interna. Basta solo grattare leggermente lo strato esterno.

Nel passo successivo li ho posizionati per mezza giornata in un pentolino con acqua quasi bollente. La rottura di palle è dover tornare di continuo ad accendere la fiamma per riportare i semi alla temperatura giusta. La temperatura dovrebbe essere intorno agli 80°C.

Semi baobab

A questo punto si può decidere di posizionarli direttamente in terra (un mix tra sabbia, argilla espansa, terriccio e torba) oppure nei famosissimi dischi per semina.

Peat pellets

Io ho optato per i dischi per semina e mi ci sono trovato abbastanza bene, nonostante non sapessi mai quanto e quando dovessi bagnarli. Per adesso è tutto.

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